via di Castel di Sangro

Via di Castel di Sangro, olio su  cartone incollato su tela, cm.  43 x 30, Pescara, collezione privata

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Questa Via di Castel di Sangro appartiene a quell’insieme di dipinti attraverso i quali Patini intese estendere la sua indagine pittorica al misero e degradato contesto abitativo fra cui si svolgeva l’esistenza di gran parte degli abitanti dei paesi disseminati lungo la dorsale appenninica centro meridionale con il precipuo scopo di fornirne una sempre più articolata documentazione a compendio e supporto della storicizzazione intrapresa. Il più delle volte, come in questo caso, sono quinte solitarie fra le quali l’Autore non evoca presenze umane, desolate e rese a volte ancora più aride e inospitali dal sole rovente della “controra” che sembra corrodere le pietre, polverizzare la calcina e sgretolare i pochi intonaci sopravvissuti al logorio del tempo e degli agenti atmosferici, quasi a renderle ancora più inospitali. Ma non per questo sono scenari muti, dal momento che la loro eloquenza è insita nella loro stessa inadeguatezza ad accogliere gli esseri viventi, i quali, perciò, diventano implicitamente i protagonisti dolenti dell’opera, in quanto non incolpevolmente privati di ogni speranza. A rimarcarlo e metterlo ulteriormente in rilievo è la conformazione e la natura stessa di questa strada che sembra incunearsi e chiudersi definitivamente fino a rimanere quasi strozzata nell'imbuto senza uscita di quella sorta di gola umida e tetra in cui si trasforma poco più oltre, ai piedi di quei troppo antichi e ormai consunti abituri, fatiscenti reperti di remote e decadute magioni dalle ambizioni signorili. Il fraseggio pittorico sostenuto da intenzionali quanto efficaci sezioni di "non finito" è di schietta essenzialità, perfettamente idoneo ad amalgamare, in una equilibrata fusione d’insieme, i risultati dei maturi criteri di equilibrio linguistico - compositivo e di felice contrappunto narrativo, di cui questa pagina offre una efficace testimonianza.

Testo di Cosimo Savastano a cura di Raffaella Dell'Erede